Aeroporto di Mosca

Mosca

Iniziò a scrivere, mentre i suonano i Verdena in questa assurda vita, sconosciuta conseguenza di qualcosa, morale o no, che spesso non parla.

Ti senti bene? Mentre scrivi con fatica nel tuo iPad? Hai qualche conseguenza? Risposta o meno?

Bisogna spesso convincere i ragazzi il venerdì pomeriggio, come quando andavi a scuola tu, come quando andavi a scuola tu! Se dovessi trovare una spiegazione a quello scritto, probabilmente non avrei speranza, vivere o morire.

Un tranquillo pomeriggio della primavera del 2004

Il pomeriggio è sempre nemico di tutto questo tempo, nemico dei nemici, da sempre, in questo noioso mondo.

Un Cd gridava “ di me e te ” era Luna dei Verdena, trascorrevo ascoltando musica e osservando msn e probabili compagni di classe che scrivevano, però possiamo dirlo “ c’era molta comunicazione futuristica” tra telefoni di casa, Nokia 3330, chat di MSN, e noi eravamo partecipi di tutto questo senza lamentarci, senza dire nulla, soldati del 2004 alla ricerca di un diploma da rubare, da copiare, sognando un videofonino, sognando cose di questo genere, magari in silenzio, magari prendendo una chitarra, e strimpellando per passare il tempo, dietro qualche forma di alcool o droga di turno.

Eravamo chiusi nelle nostre stanze con il telefono, con il nostro computer pesante, enorme, con i nostri hardisk interni pieni di musica che masterizzavamo e conservavamo perché non c’erano le pen drive. Non c’erano nulla, non avevamo soldi, ma forse, dietro occhiali da sole e capelli troppo lunghi, c’era una gioia e un dolore, c’era una gioia, di tutto, di quello che non sentirai mai.

L’aria è più nebbia che altro.

In realtà l’aeroporto di Mosca è lontano, perché io e Nicolo к, mio respiro mia vita, mia concentrazione dell’universo, mia realtà presente, dobbiamo sistemare un po’ di cose prima del nostro “ invito al viaggio”.

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