La cosa più bella del mondo, è l’amore per la famiglia e per i figli, per la lettura di un buon libro, un treno che corre tra Berlino e Praga, un Cd dei Verdena.
L’odore della scampagnate si perde verso un astro di luce di nostalgia e ricordi, pieni come un macbook bianco, un ipod classic, come un ritorno a scuola che non ci sarà mai.
Maledetta ansia e maledetta nostalgia.
Maledetti tutti i miei nemici e amici, passaporto di un tempo, e bisognerebbe inchinarsi davvero sulle cose che ti fanno stare bene. Una spasmodica ansia, rivolta verso qualcosa di meraviglioso, un tea pomeridiano come amici stranieri, dovremmo chiederci cosa esattamente ci rende felici?
Raccontavo qualche settimana fa, che sono vent’anni da Praga, dal diploma, e da tutto il resto, qualcuno direbbe, vi siete mangiati tutto, la colazione dell’amore, la nostalgia, le delusioni, non c’è esattamente un cavo che unisce tutte questi pensieri, la solita e scontata frase, il peppe che incontra il robba, il dandy, il Paz!, quello di Bologna, di lettere, della letteratura russa, e di tante altre cose di questo genere.
Arrivo sempre in ritardo a tutte cose, c’è però una piccola differenza, prima potevo lasciarmi andare a qualche delusione, a qualcosa che perdo nella delusione, alle serrande abbassate, soffrire bevendo vodka, e tanto altro, un vorrei ma non posso, adesso no.
Adesso i miei occhi sono sulla rivoluzione della mia vita, il mio immenso Koba.
Abbiamo perlomeno imparato tanto da tutte queste esperienze, dovremmo riprogrammare la nostra vita e sfortunatamente trovare un obbiettivo, perché siamo sempre strumenti senza un normale senso logico. Io non conosco le verità dei miei compagni di classe dopo tutto questo tempo, non conosco la loro felicità, la loro chiave di lettura, il peso della noia della loro vita, la frenesia e la corsa della loro vita. Io non la conosco. Però ho capito delle cose, per esempio, mi annoiano i social, mi annoiano le foto, e non capisco perché c’era questa esigenza di raccontare qualcosa di così “poco interessante”. Dovremmo lasciare posto per esempio ad altro, questo si. Vogliamo lasciare posto ad altro, disconnettersi e riconnettersi verso qualcosa che ci faceva piacere, riempire “spazi” fare ciò che piace. E scrivere per iniziare, per ritornare, per “esserci” per piacere, per ricordare.