La circonvallazione

Non trovare mai parole politiche, mentre prendi un treno verso quello che, spesso si dice, una linea ferrata, traccia nella tua immacolata vita. Possiamo realizzare vangeli, atti per appartamenti con gastrite, alcool venduto dalla Basilora, ma tutto ciò o nulla di tutto ciò, non è nulla.

E’ l’epoca della cucina, è questo lo conosce anche il mio più, comunista di destra o nemico. Io te ne parlo, davanti l’esasperazione letteraria, di una birra o di altro, dai facili consumi e costumi. Infondo, puoi solo dirmi, “e la chiamano estate, miracolata da qualche santo emozionato da paradiso ” anche se, politicamente, non sono certo di questa rivelazione solidale.

La porta

Mi ricordava in questi giorni, un mio caro amico, un compagno di riflessioni e avventure, di una serata particolare, trascorsa tra Martini, rum e pera ed altri liquidi. Strumenti da seconda guerra mondiale, ma in realtà il fatto o il nocciolo del discorso non è questo, ma il gesto arrabbiato di quella che fu una compagna di classe che bussava in modo stressato e quasi commosso la porta di una camera dispersa in un luogo di cui non ho assolutamente memoria, per fermare una fase di sesso, alcolico e poco democratico tra due fascini liceali.

Io e il maestro, prendemmo nota, ingoiando quella pera divenuta rum, con molta probabilità perdendo in un secondo momento i sensi.

Quelli che si hanno quando non hai compiuto nemmeno la maggiore età.

nel frattempo ho acquistato l’ultimo album dei Cranberries

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