Affrontare le sfide della vita e della carriera con positività

Delle volte i viaggi ti fanno riflettere, sul  lavoro di merda che uno fa, poi se lo fa come una rana sulla pentola di casa “Angela”. La situazione si fa sempre più critica.  Io non sono un cazzo, io sono un parassita senza scopo e senza obiettivo. 

Rimasto fuori da questo e quell’altro. Mancava quasi il senso di responsabilità, di restare qua o la. Covando l’ultima novità, l’ultima idea. 

Mi sono sentito fuori luogo, fuori da qualsiasi sensazione, mi sono sentito. 

E mi sono reso conto di quanto le cose siano difficili nella vita,  e forse più che altro, nella vita o meno, rendermi conto di quanto uno sia accomodato,  deluso, accomodato e tradito. 

Uno dovrebbe essere leader di se stesso, di me stesso, persone per bene, persone intelligenti, 

Alla ricerca della fame, morto di fame, morti di fame. Questi soldi non ci sono. 

Discorsi di comprarsi un’altra casa.  Discorsi belli, mentre uno può solo aspettare. 

Sono felice, ma rendersi conto di tante altre cose è davvero terribile e soprattutto terrificante 

Non ho più tempo per piangermi di sopra. 

14 maggio 2024

Come in tutte le cose manca tempo, manca del tempo, che abbiamo prettamente sprecato in qualche orribile passato. Se fisicamente miglioro, mentalmente mi sento bloccato su qualche pianeta che non conosco. E mi manca tempo e denaro. Ho perso i calcoli delle cose, e mi sono ritrovato quasi indebitato, senza aver la forza di sistemare delle cose. 

Sembra la storia di un uomo distrutto, di qualche storia di uomini distrutti, ma in realtà non è così, perché c’è la luce, la bellezza il resto dell’umanità unito all’amore, che si chiama famiglia. 

Ci sono periodo chiamati “no” e li scrivo e racconto mentre scrivo in un bar, dopo aver gustato il mio “decaffeinato” che mi toglie “le ansie” di un quarantenne.

Ognuno di noi ha problemi nella sua vita, tutti, chi più chi meno. Sembra una cosa inevitabile, se poi si lega al senso di felicità o infelicità. Io penso che ho delle cose da aggiustare, nella mia testa e nella mia carriera, però continuo a procrastinare, nel dubbio nei silenzi, a stare come la rana nella pentola di Piero Angela. 

Il problema non è “dandystico” non è culturale o intellettuale, non ha chiave di lettura. 

Ci sono delle cose che uno dovrebbe smettere di fare, per esempio “navigare” sui social. I social sono un perdita di tempo che “bloccano” il crescere e le funzioni vitali di “me stesso”. Uno dovrebbe fermarsi, prendere spunti e riscrivere qualcosa, che lo faccia stare bene, ma soprattutto avere delle risposte. 

Vi racconterò altro, quando potrò. 

Photo by Max Flinterman on Pexels.com

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